venerdì 30 dicembre 2011

Vivere, amare, capirsi

A ridere c'è il rischio di apparire sciocchi;
a piangere c'è il rischio di essere chiamati sentimentali;
a stabilire un contatto con un altro c'è il rischio di farsi coinvolgere;
a mostrare i propri sentimenti c'è il rischio di mostrare il vero io;
a esporre le proprie idee e i propri sogni c'è il rischio d'essere chiamati ingenui.

Ad amare c'è il rischio di non essere corrisposti;
a vivere c'è il rischio di morire;
a sperare c'è il rischio della disperazione e
a tentare c'è il rischio del fallimento.

Ma bisogna correre i rischi,
perché il rischio più grande nella vita è quello di non rischiare nulla.


La persona che non rischia nulla, non è nulla e non diviene nulla.
Può evitare la sofferenza e l'angoscia,
ma non può imparare a sentire e cambiare e progredire,
a amare e vivere.

Incatenata alle sue certezze, è schiava.

Ha rinunciato alla libertà.

Solo la persona che rischia è veramente libera.



Leo Buscaglia
"Vivere, amare, capirsi"
http://dentroilweb.myblog.it/index-1.html

1 commento:

  1. Meraviglioso...
    Questo è (secondo me) definire il termine VIVERE...quel termine che spesso viene confuso con la parola SOPRAVVIVENZA..
    ..E' una belloa fatica affrontare la vita in questo modo,ma se ponderata bene,dopo grandi scelte ci si rende conto di aver proseguito lungo la via migliore e se ne traggono le soddisfazioni meritate...un problema lo diventa però..quando in campo ci sono scelte che possono dettare legge nella propria vita e spesso nella vita di chi abbiamo accanto..non tutti sono tanto coraggiosi da fiorare a volte la pazzia..
    ;) A presto!

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